Storie di donne che sono uscite dal labirinto della violenza
Lasciare la porta aperta
Il 6 ottobre 2018 inizia la nostra avventura missionaria a Casa Zoe, una struttura di accoglienza della Caritas per donne in situazione di disagio (“per donne dalla vita ferita ma che hanno bisogno di essere amate ed accompagnate a riscoprire la verità e la bellezza dell’esistenza“ madre Eliana). Facciamo parte da parecchi anni di un gruppo missionario e siamo stati diverse volte in missione. Al ritorno da queste esperienze abbiamo maturato il desiderio di vivere anche qui in Italia con la porta aperta, cercando di metterci a disposizione per aiutare gli altri, nella vita di tutti i giorni.
Vivere un'opportunità
Abbiamo iniziato un cammino di riflessione e ricerca, abbiamo conosciuto diverse associazioni/gruppi e realtà simili all’esperienza che volevamo realizzare, finché a luglio del 2018 ci è stata fatta la proposta da parte della Caritas Ambrosiana: venire a vivere, con i nostri quattro figli, nella casa di accoglienza dove ci troviamo tuttora, insieme a tre suore.
Ci è sembrata un’opportunità da prendere al volo. In questi due anni e mezzo abbiamo incontrato tante donne, diverse tra loro ma con storie difficili alle spalle, accomunate dalla violenza e dallo sfruttamento. Ogni incontro ha lasciato un segno dentro di noi, è stato un’occasione per imparare qualcosa e sperimentare i nostri limiti.
Luna, una ragazza coraggiosa
Abbiamo instaurato un bel rapporto sia con le educatrici, che lavorano nella struttura, sia con le suore. Con alcune delle ospiti si è creata una bella relazione, un rapporto che è continuato anche dopo che loro hanno lasciato Casa Zoe; in particolare pensiamo a Luna, una ragazza di origine srilankese, arrivata da noi a soli 18 anni.
Luna mi ha colpito subito per la sua dolcezza, i suoi sorrisi e il coraggio che avuto di scappare da un padre che non si comportava come tale. Quello che ha passato ha lasciato una ferita profonda e spero che troverà la forza per riscattarsi e prendere in mano la sua vita.
Essere a contatto con queste sofferenze ti fa sì apprezzare ciò che hai, ma ti scombussola anche; ti fa porre tante domande e ti sprona a cercare un modo per alleviare un po' il dolore.
Daniela di Casa Zoe